Read the proof

Evita l’ingiusto che non cambia punto org

Evita l’ingiusto che non cambia punto org

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Ho commesso un errore e la prima cosa da fare quando si commette un errore è ammetterlo a sé stessi prima e agli altri dopo. Pur cercando nel mio piccolo di costruire ponti che uniscano l’umanità, l’infallibilità pontificia non rientra tra le mie prerogative.

Dovendo creare una petizione online e provenendo da un’epoca nella quale le firme si raccoglievano con carta e penna e parlando con le persone ho scelto di usare uno strumento che non conoscevo ma di cui avevo letto e sentito parlare, probabilmente il più usato: change.org. Change.org ha rimosso la mia petizione e il mio account senza alcuna motivazione e non ha risposto alla mia richiesta di spiegazioni. Fortunatamente.

Regola di vita: se la maggioranza va in una direzione prima di seguirla devi sempre verificare, perché molto probabilmente è la direzione sbagliata.

È mia abitudine verificare tutto il possibile, ma in questo caso per fretta e distrazione non l’ho fatto e per questo sento la necessità di chiedere scusa a un gruppo di gentili persone, che per aiutarmi mi ha inconsapevolmente seguito in un brutto posto.

Devo motivare perché change.org è da evitare, iniziamo dal nome, Change.org, in realtà questo è solo il nome del sito internet, dell’indirizzo internet, il nome completo è Change.org, Inc. per chi non lo sapesse Inc. significa “incorporated”, significa che è parte di una corporazione a scopo di lucro.
Il suffisso di dominio .org dovrebbe significare organizzazione, ma chiunque lo può comprare e non è più necessario essere un’organizzazione per acquisirlo.
Change.org fa credere a quasi tutti i suoi utenti di essere un’organizzazione, ma questo non è illegale. Come scritto da Tomio Geron su Forbes: “Il servizio è gratuito, con un nome come Change.org la società sembra essere senza scopo di lucro. Ma non lo è.”

Change.org è stata fondata nel Delaware, per chi non lo sapesse, il Delaware è probabilmente il più usato paradiso fiscale del mondo e non è un’isoletta sperduta, è uno stato degli Stati Uniti d’America, di cui molti sanno meno di quanto dovrebbero, usando le vecchie parole di The Guardian “La giurisdizione di massima segretezza del mondo. Registra un’azienda qui e nessuno lo saprà mai. Se hai un reddito all’estero, sarà esente da tasse.” Per questo in Delaware ci sono più compagnie che abitanti. Per capire come ciò possa essere possibile vi consiglio di guardare  “The Laundromat”, un film diretto da Steven Soderbergh.

Subito dopo aver pubblicato la mia petizione su change.org ho iniziato a ricevere richieste di denaro affinché essa fosse mostrata a più persone, non do soldi ai posteggiatori abusivi e ovviamente non li do nemmeno a change.org. Chi firmava  riceveva pure richieste di contributi di tipo ingannevole, paga per aiutare Giovanni, ma se avessero pagato, non avrebbero aiutato me, avrebbero aiutato il conto in banca di Benjamin Michael “Ben” Rattray, fondatore e amministratore delegato di Change.org, Inc.
Secondo Tomio Geron nel 2012 i ricavi annui di Change.org, Inc. ammontavano ad almeno 15 milioni di dollari, credo che oggi siano molti di più. Milionari e miliardari adorano il Delaware.

Se change.org non facesse altro che chiedere soldi alla luce del giorno, senza farvi credere di aiutare qualcun altro, la potremmo anche perdonare, ma no, pare che non faccia solo questo.
Secondo un articolo apparso su L'Espresso, change.org vende i dati personali, ed ha un listino dei prezzi diversificato, essa vende al dettaglio o all’ingrosso.

Siamo merci, i nostri nomi, i nostri indirizzi email sono le etichette per poterci comprare e usare.

Change.org è pure molto adatta per l’astroturfing. “L’astroturfing è la pratica di mascherare gli sponsor di un messaggio o di un’organizzazione (ad es. Politica, pubblicitaria, religiosa o di pubbliche relazioni) per farlo apparire come se provenga da e sia supportato da partecipanti di base. È una pratica intesa a dare credibilità alle dichiarazioni o alle organizzazioni trattenendo informazioni sulla connessione finanziaria della fonte.”

Change.org, Inc. può negare ciò che vuole, ma chi può credere ad una compagnia con sede in Delaware?
Personalmente non userò mai più change.org, per questo ho fatto un sistema per creare petizioni su questo sito, rispetta la privacy, non si vendono dati e non ci sono nemmeno noiosi captcha da cliccare (“Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart”). L’ho creato in un giorno, ovviamente qui non c’è la stessa base di utenti di change.org da vendere per “aiutare” la petizione, ma funziona ugualmente, come il sistema di un sito che, grazie ad esso, guadagna almeno 15 milioni di dollari l’anno. Se qualcuno fosse interessato a pubblicare qui una sua petizione, può contattarmi, se l’idea è intelligente e buona, nel senso di indirizzata al bene e non al profitto, questo strumento sarà messo a sua disposizione gratuitamente. Ancora una volta voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno offerto o mi offriranno il loro supporto.

Firmate la petizione se volete: https://bielefeld.we.bs/petition-proof

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